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Le escursioni sotto descritte rappresentano alcuni
degli esempi che si possono effettuare; per la vastità del Parco ne ho
scelto alcune più rappresentative per ambienti. Buona parte di questi itinerari oltre che a piedi si possono percorrere
in MTB, e d'inverno, che assume un aspetto del tutto particolare ed
affascinante, con gli sci da fondo-escursionismo o con le racchette da
neve, che possono essere prese a nolo (max 10).
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Il
cuore del Parco, le cime |
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Colle dell'Impiso (m.1573)
Piani di Vacquarro (m.1435) Piani di Pollino (m.1774)
Grande
Porta del Pollino (m.1947) |
Escursione classica, lunga ma non difficile.
Rappresenta l'escursione principale in quanto consente di
visitare l'ambiente di maggiore importanza per il Pino
Loricato. Sulla Serra delle Ciavole vive il maggior numero
di esemplari di grandi dimensioni di questo albero. Con le loro forme contorte acquisite nei
millenni sfidando gli elementi naturali, ognuno di loro
rappresenta un vero monumento arboreo. Lungo il sentiero si
incontrano rocce su cui si notano"le rudiste", resti fossili
di molluschi oggi estinti.
(Questa escursione viene fatta
anche in notturna, di luna piena ) |
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Colle Impiso (m.1573)
Piano Gaudolino
(m.1684) Monte Pollino (m.2248) |
Escursione impegnativa. Consente di
raggiungere in località Pollinello gli esemplari più vecchi
di pino loricato (tra i quali il patriarca, 980anni). Si
attraversa una zona che presenta una formazione giovane di
Pini Loricati. Ampia la vista, sul versante meridionale del
Pollino. |
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Piano Ruggio (m.1535) - Belvedere del
Malvento |
Passeggiata per
tutti. Partendo da Piano Ruggio si attraversano verdi
praterie in una festa di colori per le fioriture
primaverili,si osservano i fenomeni carsici, si entra nel
bosco per trovare il faggio delle "sette sorelle"ed infine
si raggiunge il Belvedere, un terrazzo panoramico
utilizzato in passato come stazione della teleferica per il
trasporto del legname. Dal terrazzo è possibile vedere la
piana di Castrovillari, e i costoni rocciosi di Serra del
Prete dove sono localizzati alcuni Pini Loricati: Sui
costoni è facile scorgere qualche scoiattolo che si
arrampica sui pini e sulle rocce e grossi rapaci che
volteggiano sulle calde correnti ascensionali. |
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Colle Impiso
(m.1573)
Piani di Pollino (m.1774)
Passo delle Ciavole (m.1872)
Piano di Acqua - fredda, "gli alberi serpente" (m.1816)
Serra Dolcedorme (m.2266)
Escursione lunga e impegnativa. Si raggiunge lo Serra Dolcedorme, la vetta piu alta del
Massiccio del Pollino. Si attraversano i Piani di Pollino
con le morene glaciali "fossili" da Ovest a Est. Si
raggiungono al Piano di Acquafredda gli "Alberi Serpenti",
faggi di grandi dimensioni dalle forme particolarmente
contorte. Si sale alla Serra Dolcedorme dal versante Est e
si ridiscende dal versante Ovest. Panorama mozzafiato verso
lo Ionio e il versante orientale del Massiccio. |
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I Monti dell'Orsomarso
L'Alta Valle
del Fiume Argentino |
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Piano di Lanzo (m.1351)
Cozzo del
Pellegrino (m.1987) |
Piano di Lanzo si trova nel Comune di
S.Donato di Ninea,grazioso borgo arroccato sul versante
occidentale del Parco. Escursione di media difficoltà,
consente di vedere l'altro aspetto del Parco,più aspro e
selvaggio. Cozzo Pellegrino è la cima più alta del
gruppo montuoso,a nord-ovest ha delle pareti strapiombanti
sul Mar tirreno, mentre a sud-est ha pendii più dolci verso
il bosco. |
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Il giro dei Piani: Piano dell'Erba (m.1263)
Piano di Novacco
(m.1340)
Piano di Scifarelli (m.1600)
Piano di Caramolo (m.1572)
Piano del Minatore (m.1415)
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Bellissima passeggiata lunga, ma molto suggestiva, per gli ampi spazi,
per i colori,
per i panorami;
si svolge per parecchi tratti
su stradelle servite per il disboscamento nei primi anni del
'900. Visione dell'intero massiccio del
Pollino dal colle di Scifarelli. |
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Fonte
Acqua la Pietra (m.1056) Rifugio Conte Orlando
(m.1192) Monte Palanuda (m.1632) |
Siamo nell'alta valle del Fiume
Argentino,panorama stupendo da Wilderness che,raggiunto il
vallone Deo-Gratias, ci porta sopra "i giganti del Palanuda"
esemplari snelli di Pini Loricati alti 30 metri incassati
negli strapiombi dei "Crivi di Mangiacaniglia" e le
Falaschere. Lo sguardo arriva fino alla costa tirrenica con le spiagge
di S.Maria del Cedro e Scalea. |
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Il Fiume Lao:Laino Castello (vecchio borgo) (m.406) -
Viadotto Italia - Campicello (m.249)
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Il Fiume Lao è il corso d'acqua più lungo e
più importante del Parco, fu una via d'acqua che collegava
il tirreno con lo ionio,ora utilizzato per praticare il
rafting l'escursione si snoda dapprima su un
sentiero,attraversando le campagne di Filomato, per poi
costeggiare le rive del fiume attraversandolo su dei ponti
in legno, la vegetazione prevalente è composta da lecci e
carpini. |
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Il Fiume Argentino:
Fiumarella di Rossale
Vallone
Fornelli
Fiume Argentino
Povera Mosca
Orsomarso |
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Questa escursione si svolge per metà del
percorso in acqua,quindi è rivolta a persone più provate ed
allenate,inizia dalla confluenza della fiumarella di Rossale
con la fiumarella di Tavolara dove nasce il fiume Argentino
arricchendosi lungo il suo percorso di rivoli d'acqua che
sgorgano dalle pareti rocciose in un ambiente quasi
amazzonico.
A metà percorso si trova la famosa cascata di Malomo. L'arrivo
è sotto il paesino di Orsomarso. |
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Il Fiume Battendiero |
E' un corso d'acqua
ancora poco conosciuto, ma molto interessante, nella prima
parte corre accanto alle prime centrali elettriche che
funzionavano a Mormanno dando energia elettrica prima di
Napoli, esempi di archeologia industriale, a meta percorso
vi affonda un pilone ben conservatosi della vecchia Ferrovia
Calabro-Lucana dismessa nei primi anni '70, calcari e pietre
tufacce fanno da sfondo all'intero percorso, sempre in stile
torrentismo. |
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Le gole del Raganello
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Pareti alte fino a 600 metri un canyon che non ha nulla da
invidiare ad altri,forre e salti in puro stile da
torrentismo. |
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Il torrente Jannello |
Piccolo corso d'acqua immissario del Fiume Lao riserva delle
sorprese nel suo ambiente con le sue cascate. Anche questo
in stile torrentismo |
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Le gole di "Fosso Jannace" |
Bellissimo esempio di sentiero realizzato da poco tempo,
consente di fare una escursione di media difficoltà,
attraversando il fosso "dalle acque chete" su nove
ponticelli in legno, in mezzo a faggi, abeti bianchi e a veder i giochi d'acqua. |
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